Orval

L’Abbazia Orval: la storia

L’abbazia Orval fu fondata nel 1132 in Belgio, e successivamente ricostruita nel 1926 dopo un periodo di abbandono dovuto alla Rivoluzione Francese. Orval è un posto magico, all’estremo confine tra Belgio e Francia, per raggiungerlo si percorrono strade tra i boschi. Per chi arriva dall’Italia è la prima consigliatissima tappa. Purtroppo non è visitabile, ma si possono vedere le rovine del monastero medioevale, oltre ad un museo che racconta la produzione della birra e dei formaggi (tanto famosi data la zona).

Il caso Orval è unico al mondo: birra trappista, e un birrificio che tutt’oggi, remando contro la modernità, produce un’unica referenza: la storica e inimitabile Birra Orval, che pur avendo subito negli anni qualche aggiustamento, è sostanzialmente rimasta uguale (anche nella sua bottiglia).

Ricetta Birra Orval

La sua ricetta risale al 1932, anno di inaugurazione del birrificio, con lo scopo di finanziare i lavori di completamento dell’abbazia. L’Orval è una delle birre più particolari al mondo, trappista autentica (cioè prodotta all’interno delle mura di un monastero con supervisione dei monaci, e senza scopo di lucro), è una birra diversa da tutte le birre.

Birra ambrata, di 6.8°, viene prodotta con tre malti pale, due caramellati e l’aggiunta di zucchero candito. Ha una gradazione amara più alta rispetto alle classiche birre belghe, che va però ad attenuarsi quasi del 94% con la sua maturazione.

Il segreto di questa birra è sicuramente la laboriosità delle diverse maturazioni che subisce, in collaborazione con i lieviti e il luppolo in fiore in dry hopping.

La Orval è una birra che ha una grande evoluzione in bottiglia. Non andrebbe mai bevuta prima dei sei mesi dall’imbottigliamento, consigliando di superare almeno l’anno di età; per questo è molto importante prendere visione dell’indicazione presente in etichetta, e cioè la data di imbottigliamento dell’Orval. La scadenza diventa solo un gusto personale!