Formaggi magri: quali sono e come assaporarli con le tue birre preferite

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Le loro nuance di sapore seducono anche i palati più raffinati, merito di una versatilità che crea squisiti abbinamenti gastronomici. I formaggi sono una tentazione cui è difficile resistere, che con i formaggi magri può essere coniugata con un regime dietetico. Ma quali sono e cosa li distingue? Alla base delle differenti tipologie di prodotti ci sono due aspetti essenziali: stagionatura e presenza di grassi.

Quali sono i formaggi magri? Cosa li definiscono e come riconoscerli

I formaggi sono il risultato di un processo di lavorazione all’apparenza semplice, incentrato sul latte (che può essere intero, magro o scremato). A ciò vanno ad aggiungersi caglio, fermenti, sale e alcuni aromi. Il produttore seleziona una certa tipologia di latte sulla scorta delle sue caratteristiche, una delle più importanti delle quali è la percentuale di lipidi.

E sono proprio grassi e stagionatura a definire il contributo calorico e il profilo sul piano nutrizionale. Come capire allora se stiamo assaporando formaggi magri? Ecco alcuni criteri che potresti considerare:

  • i formaggi magri devono disporre di una componente grassa sul secco inferiore al 20%;
  • i formaggi semigrassi prevedono una componente grassa sul secco inclusa nell’intervallo che va dal 20 al 42%;
  • i formaggi grassi, invece, prevedono una percentuale maggiore del 42%.

A stabilire questi paletti è però una legge che risale al 1939 (la numero 396). Il nuovo riferimento arriva dalla Comunità Europea, che, nel febbraio del 1992, ha deciso di eliminare le categorizzazioni stabilite in precedenza. Esistono comunque vincoli specifici in caso di prodotti che riflettono una particolare tipicità.

Entrando nel merito dei “nuovi” criteri, i formaggi magri restano quelli con una percentuale di grasso inferiore al 20%, mentre quelli leggeri prevedono un valore compreso nell’intervallo 20-35%.

Qualche esempio? Formaggi magri lista con cui muoversi nell’offerta

Passiamo dalla teoria alla pratica. Come orientarsi nell’offerta? Quali sono gli esempi di formaggi magri? All’interno di questa tipologia di prodotti troviamo, tra gli altri:

  • cagliate magre;
  • formaggi freschi completamente scremati;
  • ricotta scremata.

Tra quelli leggeri, invece, incontriamo la ricotta vaccina, il formaggio di grana e quelli freschi semi-magri.

Perché scegliere il formaggio magro? I principali vantaggi

Finora ci siamo dedicati a definirli, descriverli nella teoria delle normative e nella pratica degli esempi, ma perché dovresti aggiungere al tuo carrello dei formaggi magri? Sono associati a una limitata quantità di grassi saturi (inferiore al 20%, come abbiamo visto).

Dal punto di vista nutrizionale forniscono molteplici sostanze preziose per il nostro organismo, dalle proteine ai sali minerali, passando per le vitamine. Il contributo in termini di calcio e fosforo poi rappresenta un apporto decisivo per le ossa. In una dieta bilanciata il formaggio viene solitamente abbinato a cereali e verdure.

L’elevato livello di digeribilità, insieme alle proprietà già descritte, rende questi formaggi un alimento integrabile anche in regimi dietetici dal limitato apporto calorico.

L’elenco formaggi magri con relative calorie

Il contributo calorico degli alimenti stabilisce quantità e frequenza di assunzione. E quali sono quindi le calorie dei formaggi magri?

Questo breve elenco riprende i formaggi più diffusi fornendo le calorie rispetto a 100 grammi di prodotto:

  • fiocchi di latte: 99 calorie;
  • ricotta di vacca: 136 calorie;
  • ricotta di latte intero: 146 calorie;
  • formaggio spalmabile light: 160 calorie;
  • mozzarella light: 163 calorie;
  • stracchino light: 175 calorie;
  • ricotta mista di pecora e vacca: 204 calorie;
  • formaggio linea: 208 calorie;
  • scamorza affumicata: 210 calorie;
  • formaggi di latte di capra: 240 calorie;
  • feta greca: 250 calorie;
  • primo sale: 267 calori.

Formaggio di capra, perché è così apprezzato e quanti tipi ne esistono

I formaggi caprini meritano un approfondimento a parte. Sono protagonisti di una crescente popolarità, merito dell’eccellente livello di digeribilità. Rappresentano una soluzione pratica anche per coloro che hanno un’intolleranza al latte vaccino, ma anche per quanti sono soggetti a problematiche nei processi digestivi.

All’interno del formaggio di capra troviamo infatti delle proteine più facilmente assimilabili dal nostro organismo. A contraddistinguerlo ci sono la presenza di taurina (risorsa preziosa per la crescita dei più piccoli) e il limitato apporto di grassi. Nel caso poi di caprino fresco abbiamo una ridotta percentuale di colesterolo. Un ulteriore vantaggio è l’apporto calorico, più basso di molti altri prodotti della stessa categoria.

Anche tra i caprini abbiamo differenti tipologie di prodotti:

  • Il caprino classico coincide con i formaggi a pasta fresca. Il consumo può riguardare i prodotti freschi ma anche i formaggi che hanno subito una maturazione di alcune settimane. Possiamo avere anche soluzioni speziate.
  • Ci sono poi i formaggi a pasta molle, tra cui troviamo la caciotta e lo stracchino. Sono previsti diversi livelli di stagionatura.
  • I formaggi a pasta dura, come ad esempio la formagella, prevedono un processo di lavorazione che assomiglia a quello dei semicotti.

Formaggio magro (e non solo) + birra = gli abbinamenti più appetitosi

Su come abbinare birre e formaggio abbiamo già realizzato un approfondimento, che ti consiglio di consultare se vuoi scoprire tutti i dettagli. Qui ti riportiamo, in sintesi, quegli accostamenti per fare centro, deliziando il tuo palato e quello dei tuoi ospiti.

Proprio perché il settore dei formaggi, come abbiamo visto, è molto articolato, puoi trovare sempre (o quasi) soluzioni che si adattano alla tua passione per la birra. Le birre artigianali all’interno del nostro catalogo, in particolare, si accordano a un ventaglio di gusti così completo che saprai trovare subito il prodotto giusto.

In generale, un criterio importante dell’abbinamento è scegliere la via dell’affinità o del contrasto. La seconda può rivelarsi insidiosa perché andrai a valorizzare sapori forti. Nel caso della birra devi tenere presente che i sapori amari e acidi sgrassano mentre i sapori dolci intensificano.

Le birre più adatte all’abbinamento con i formaggi sono le blanche, le saison, alcune birre trappiste, le birre al miele, le birre super speciali e le geuze.

Nel caso della Geuze, ad esempio, ti consigliamo formaggi gustosi, quali quelli di fossa, di capra, pecora, o quelli erborinti. Se invece vuoi approfittare dei sapori delle birre Saison, i formaggi dalla media stagionatura sono un’ottima soluzione: dal Taleggio all’Asiago.

Quanto poi alle birre Pils, puoi creare un eccellente abbinamento con i formaggi grassi. Pensiamo a quelli morbidi e freschi, contraddistinti da sapori intensi. Le birre blanche (sono da evitare quelle speziate) si prestano agli accostamenti più complicati. Prova il formaggio di capra, senza esagerare con la birra.

Se infine vuoi approfittare delle birre trappiste hai tante gustose opzioni. Sono da abbinare ai formaggi stagionati, dal Grana Padano al Pecorino stagionato, passando per Parmigiano Reggiano e Caciocavallo con un buon livello di stagionatura.

All’interno della nostra proposta abbiamo pensato agli abbinamenti perfetti per degustare le tue birre preferite con tanti formaggi speciali. Qualche esempio? Formaggio Alla Birra Duvel, Formaggio Chimay Blu, Formaggio Chimay Rouge, The Fine Cheese co. Walnut & Honey e Formaggio alla Birra Lupulus.

Scegli la corrispondenza di sapori più gustosa, esalta le tue papille gustative

Sei stato conquistato dai nostri accostamenti tra birra e formaggio? Scopri allora, all’interno della sezione “Cosa vuoi mangiare?”, tutte le soluzioni che ti permettono di assaporare nuovi piaceri.

Da una parte il gusto ricercato delle migliori birre artigianali, dall’altra la delizia dei formaggi più indicati, lasciati sedurre!

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